~Fa freddo nelle notti a Camelot

Ormai era notte, eppure sapeva che non sarebbe riuscito a chiudere occhio tanto facilmente, nè avrebbe voluto.
Chissà se poi se Merlino sarebbe venuto...quella mattina gli aveva risposto, sembrava avesse capito e avesse accettato il suo invito...
Già, ma per quale diavolo di motivo gli aveva fatto quella proposta?
Non riusciva a capirlo, o semplicemente non voleva capirlo, timoroso della risposta.
Erano questi pensieri ad affollargli la mente, i primi da molto tempo xD, quando qualcuno bussò alla porta.
Subito scattò a sedere, rigido, col cuore che batteva all'impazzata, come se fosse stato colto sul fatto a fare una marachella.
Che poi non stava facendo niente di male.
Non ancora.
Via, sciò strani pensieri!
Come aveva immaginato, era Merlino.
Entrò come suo solito, senza aspettare che lui gli dicesse niente ed era vestito per la notte.
Allora aveva davvero capito.
C...Ciao... biascicò, senza sapere cosa dire.
Ripensando a come negli ultimi tempi si era evoluto il proprio modo di pensare circa il servitore, e agli avvenimenti di quel giorno...non poteva non sapere che si trovavano in una situazione pericolosa e non sapeva cosa dire.
Peccato che la cosa non gli fosse venuta in mente prima di fargli quella sottospecie di ambigua/lasciva proposta.
Chissà cosa aveva pensato di lui...

S...si rispose. Beh quello era ovvio, altrimenti non gli avrebbe detto di venire lì no?
Ecco, al motivo non era sicuro di volerci pensare davvero, temeva quello che la sua mente poteva avere in serbo per lui.
Merlino si diresse verso il caminetto, dandogli le spalle.
Ahia.
Non era stata una buona mossa.
Volente o nolente il suo sguardo vagò per conto proprio, e non trovò la cosa così spiacevole.
Quindi...alla fine...eccoti qui... acuta osservazione Artù, no davvero! Ora magari spara un "il cielo è blu", "il fuoco è caldo" e siamo a cavallo, eh?! si rimproverò mentalmente.
Come mai avvertiva tutta quella tensione?!
Non farti domande di cui non vuoi sapere le risposte...ma se poi davvero non le voleva sapere, chissà...
E Will dov'è? mossa non tra le più intelligenti del mondo, ma rispetto prima stava già migliorando.

Per poco non credette di morire soffocato alle parole del moro.
Cosacce?! Chi ha parlato di cosacce!? Io non... ops.
Merlino non l'aveva accusato di niente, lo aveva appena fatto lui da solo.
Si alzò dal comodo letto, iniziando a camminare nervosamente.
Forse è il momento di iniziare ad ascoltare i miei pensieri...tanto per cambiare.
Si fermò.
No, la cosa migliore era direttamente non pensare.
Cosa voglio? Non sto dormendo, nè ordendo trame nell'ombra... oh beh, non male come frase ad effetto, ora rimane solo una possibilità a quelle elencate da Merlino...
Iniziò ad avvicinarsi al servitore.
Le cose o si fanno bene o non si fanno e lui aveva intenzione di portare a termine qualunque cosa avesse iniziato quella mattina nelle stanze del medico di corte.

Respira. Siamo tutti con te...Tutti chi?! oh beh qualcuno che fa il tifo per me ci sarà...
Si avvicinò ancora.
Il moro era spiazzato, sembrava non avesse ancora compreso il significato delle sue parole.
Eh si che di solito mica tendeva ad essere molto contorto.
Cos'è, hai paura? chiese, nuovamente spavaldo, quando il moretto gli soffiò contro la nuova domanda.
Ecco, in quella posizione di superiorità, vera o falsa che fosse, si sentiva più a suo agio.
Ad un ennesimo passo, il servitore indietreggiò forse inconsapevolmente, ritrovandosi con le spalle contro il muro del caminetto.

Ah no?.
Ecco il clima di sfida gli piaceva.
Era forte nelle sfide.
Di solito vinceva sempre.
Sfide corpo a corpo...beh non proprio il tipo di corpo a corpo che aveva in mente al momento.
Appoggiò un braccio disteso alla parete, bloccando maggiormente il servo, quasi volesse farlo sentire in trappola.
Neanche se ti dicessi che hai nominato le mie intenzioni e non erano le più nobili?.
Sorrise sornione.
Ormai erano così vicini da riuscire a sentire il respiro dell'altro sulla propria pelle e la cosa sembrava invitarlo solamente ad annullare la distanza tra loro.

Il contatto appena accennato lo fece fremere interamente, convincendolo che stava iniziando a interpretare correttamente i messaggi del suo malato cervello.
E se così fosse? rispose, di rimando.
Questa volta toccò a lui sporgersi verso il moro, ma non aveva alcuna intenzione di essere così esitante.
Quasi senza accorgersene lo obbligò a tornare con le spalle aderenti la parete, e si impossessò delle sue labbra senza preoccuparsi di nient'altro, non di quello che avrebbe potuto pensare, nè delle conseguenze del gesto.
Ecco, non pensare gli veniva tremendamente bene.
Come si era riscoperto a pensare diverse volte negli ultimi tempi, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva, le labbra del giovane erano calde e morbide.
Chissà se prima di lui era mai stato baciato da qualcun altro.
non aveva molta fortuna in amore che sapesse lui, e ringraziò il cielo per la cosa, a meno che quel Will...

Il giovane assecondò il suo gesto e ciò lo fece tranquillizzare, per un momento aveva temuto di poter essere respinto.
ma lui era il principe ereditario, ed era assolutamente irresistibile no?
Sicuramente l'episodio avrebbe giovato alla sua autostima...nemmeno ne avesse avuto bisogno.
Visto che comunque l'altro non sembrava intenzionato a colpirlo alle parti basse, decise che era un'occasione che non poteva lasciarsi scappare.
Quando avrebbe ritrovato il coraggio?
Non che lui non ne avesse in abbondanza...
Strinse maggiormente a lui Merlino, iniziando a intrufolare le mani sotto l'abbigliamento da notte.
Con uno sforzo immenso si staccò da quelle labbra così invitanti.
Il tuo fidanzato non sarà geloso? gli soffiò all'orecchio, prima di spostare le sue attenzioni sul vulnerabile collo, così maledettamente candido e tentatore.