~Il banchetto

Perchè non riusciva a concentrarsi sul banchetto?
Ecco, era di nuovo nervoso senza alcun buon motivo a giustificare ciò, ma sicuramente era di nuovo colpa di Merlino.
Nessun altro era in grado di farlo arrabbiare così senza rendersene conto.
L'ospite principale, re Goffredo, gli chiese qualcosa.
Rispose distrattamente, sperando di non aver giurato qualcosa di strano o essersi ripromesso di ripagargli i danni per tutte le scappatelle avute con il suo seguito.
Mica era colpa sua se le ragazze del suo regno erano più carine...e disponibili.
Ma quando finiva quella maledetta cena?! Quanto ci poteva volere?!
Se le portate non fossero state in numero così dannatamente esagerato...
Incrociò di nuovo lo sguardo del servitore.
Affamato.
Sogghignò portandosi con sin troppo gusto un pezzo di carne alla bocca.
Piccola rivincita momentanea, ma tanto sapeva che dopo avrebbe chiesto ai cuochi di dare qualcosa al ragazzo giusto per non vederlo sparire a causa del suo diventare sempre più magro.

Ehi! Lui non era grasso...era in forma. I suoi erano tutti muscoli...
Per sicurezza abbassò lo sguardo a controllare la pancia, quando all'improvviso la porta della sala del trono si spalancò.
Il padre balzò in piedi, pronto ad uccidere con lo sguardo chiunque avesse osato interrompere il banchetto, quando una popolana entrò in preda al terrore.
C'era un mostro a Camelot.
Un altro, tanto per cambiare, di quelli che si presentavano nel momento meno opportuno.
Che mostro?! sbraitò Uther, incredulo e contagiato dalla paura che aveva invaso la sala.
La donna però svenì nel mezzo della sala, probabilmente a causa dello shock dato che non sembrava avere alcuna ferita.
Svegliatela, diamine!! Dobbiamo sapere cosa ha invaso la città!!! urlò ancora il re, mentre Artù si alzava dal tavolo, facendo segno a Merlino di seguirlo.
Aveva bisogno della sua armatura e della sua spada, non c'era tempo da perdere.
L'esitazione del padre sarebbe potuta risultare fatale.
Avrebbe scoperto quale mostro doveva affrontare quando se lo fosse trovato davanti.

Almeno sembrava che anche Merlino avesse capito la gravità della situazione e non si limitasse più a starsene lì a insultarlo gratuitamente....
beh...proprio gratuitamente forse...
Indossò rapidamente l'armatura.
Bene...andiamo e...preghiamo disse al servitore, prima di avviarsi verso l'uscita del castello, la spada già saldamente in pugno.
Forse non era stato particolarmente incoraggiante...
Certo che ultimamente Camelot veniva presa un po' troppo di mira da strane creature magiche.
Bah.
Al ponte levatoio si bloccò.
Dalle case provenivano le urla del popolo in fuga, terrorizzato.
Alzando lo sguardo ne capì subito il motivo e quello che vide non gli piacque.
Non avrebbe saputo come chiamare quella creatura, ma di sicuro non sembrava essere particolarmente simpatica e volava, il che non tornava certamente a suo vantaggio dannazione.
E' il momento migliore per iniziare a credere in un qualche Dio... bisbigliò, avanzando.

Artù si chiese per un secondo cosa diavolo avesse in mente il suo servo, poi con orrore lo capì.
Per quale stupido motivo si stava facendo inseguire da quella stramaledetta creatura?! Perchè diavolo si doveva mettere a fare l'eroe in una situazione del genere?!
Allontanare la creatura dalla città: buona idea.
Farsi sbranare dalla creatura: cattiva.
Dividetevi!! Metà di voi rimanga in città nel caso il mostro dovesse tornare, gli altri mi seguano! urlò, intenzionato ad inseguire quello scemo nel bosco.
Non aveva alcuna voglia di trovarsi un altro servitore, quello che aveva gli andava bene.

Era davanti a lui.
Doveva raggiungerlo prima che lo facesse la creatura o si sarebbe ritrovato solo spezzatino di Merlino e l'idea non lo entusiasmava.
All'improvviso si addensò la nebbia.
Merda.
Dov'era finito quello stupido?
I cavalieri sei fermarono, mentre lui proseguì alla cieca.
Doveva trovarlo, maledizione.
Poi udì un rumore, come uno strano schiocco e decise di dirigersi in quella direzione.
Era l'unica possibilità che aveva.
Merlino! Merlino! Brutto idiota, dove sei? la spada ancora tenuta saldamente, fin troppo, per non permettere alle mani di tremare.
Non gli piaceva per niente quella situazione.
Il mostro poteva spuntare da qualsiasi direzione, o peggio, poteva ritrovare Merlino un po' diverso da come se lo ricordava, per esempio morto!
Finalmente intravide una sagoma attraverso la nebbia: era una persona.
M...Merlino?! sembrava essere lui, doveva essere lui.
Di sicuro non era un cavaliere, perchè non indossava l'armatura, e non poteva esserci nessun altro nel bosco.
Si stava tenendo un braccio, come se fosse ferito.
Gli corse incontro senza abbandonare l'arma.
Merlino! tirò un sospiro di sollievo quando riconobbe che effettivamente era lui, ma non poteva certo abbassare la guardia: quella maledetta bestia poteva essere ancora lì vicino.
Dov'è finito quel maledetto mostro? chiese, preoccupato.

Guardò il servitore con scetticismo.
Come facciamo ad essere sicuri che non tornerà?! Non mi pare il momento di starsene così tranquilli! lo sgridò.
Scomparso nella nebbia non era per forza una cosa positiva.
magari la nebbia l'aveva provocata proprio il mostro per difendersi.
Attese qualche secondo, immobile,teso, però non avvertì alcun rumore.
Forse quella creatura se n'era davvero andata via, ma per quale motivo?
Solitamente quando un predatore inizia la caccia non abbandona mai la preda se non per buoni motivi e, per fortuna, la preda della bestia, conosciuta anche come Merlino, era ancora viva.
A meno che in quel bosco non ci fosse qualcosa di più spaventoso e pericoloso della bestia stessa.
Dobbiamo uscire da qui riflettè ad alta voce, ma come?
Era entrato nella zona dove la nebbia era più fitta senza neanche porsi il problema.
E non credere che non abbia notato il tuo braccio ferito, idiota! Cosa credevi di dimostrare facendoti inseguire?! Quanto sei stupido?! capiva che non era il momento migliore per mettersi a discutere, ma si era preoccupato davvero.

Quando la nebbia iniziò a diradarsi il principe si volse nuovamente verso il servitore, senza riuscire a fermarne la caduta.
Sembrava che non stesse molto bene.
Le sue parole lo spaventarono.
Anche se probabilmente non era quella l'intenzione, in una simile situazione avevano quasi un tono fatalistico.
Merlino! lo obbligò a restare a terra, a non tentare inutilmente di alzarsi.
Doveva riportarlo a Camelot, da Gaius.
Non era da escludere che gli artigli di quella creatura fossero intrisi di veleno, e lui si era fatto stupidamente colpire.
Dove diavolo erano finiti i soldati quando più servivano?!
Senza pensarci due volte ripose la spada e lo sollevò da terra: era davvero troppo leggero.
Al suo sguardo stranito rispose scorbutico Raccontalo a qualcuno e ti faccio fuori.