Una semplice giornata con l`asino

Artù si concesse un po' di riposo.
Per quel giorno aveva finito di allenarsi con la spada, se poi si poteva chiamare allenamento: sospettava che i cavalieri non si impegnassero realmente quando si scontravano con lui...
Una voce gli perforò fastidiosamente le orecchie, facendolo voltare con sguardo assassino: era Merlino.
Guardò con sufficienza le sue armi migliori tirate perfettamente a lucido: stava diventando davvero bravo, almeno quello doveva ammetterlo.
Con una specie di grugnito gli segnalò che aveva svolto bene il suo lavoro.
Merlino! lo richiamò quando notò che il servitore stava tentando di congedarsi Dove credi di andare?.
Aveva bisogno di rilassarsi e solitamente tiranneggiare sul povero ragazzo era sempre un ottimo metodo in attesa che gli venisse qualcosa di più interessante in mente.

Mio signore precisò Artù con ghigno sadico Cosa altro posso fare, mio signore.
Per un secondo ringraziò che le occhiate lanciate dal servitore non potessero ucciderlo, altrimenti si sarebbe ritrovato stecchito, ma neanche ciò riuscì a fargli assumere un atteggiamento più gentile.
Ad essere sincero non aveva idea di cosa potesse fargli fare, avevo solo voglia di impartirgli qualche ordine.
Per un momento esitò, sospettando che quello avrebbe dato ulteriori motivi a Merlino per decidere di farlo fuori senza alcun rimorso.
Ehm...si...preparami un bagno caldo. Io arrivo subito decise finalmente.
Infondo dopo l'allenamento non poteva non averne bisogno.

Per un secondo pensò di rispondere male al servitore, minacciarlo con l'idea della gogna o mandarvelo senza tanti complimenti, ma nessuno dei cavalieri ancora impegnati nell'allenamento sembrava averlo sentito, e infondo a volte pensava di meritarselo davvero quel soprannome, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Semplicemente finse di non averlo sentito, anche se un lieve sorriso gli increspò le labbra.
Datti una mossa rispose, senza riuscire ad essere burbero quanto avrebbe voluto.